domenica 27 luglio 2014

SECONDI PIATTI - Veg-frittata con peperoni con contorno di melanzane su letto di pesto ai pistacchi

Ho scoperto la farinata durante uno dei miei soggiorni-studio nel torinese. In Abruzzo la farina di ceci
non ha diffusione, così per me è stata una doppia sorpresa scoprirne non solo la bontà, ma anche la consistenza: assolutamente simile alla frittata, tanto da essere utilizzata dalla comunità veg come surrogato. Io colgo sempre un po' in ritardo questi magnifici escamotage - avendo scoperto la cucina vegana da sola, senza "iniziazione" né consigli esterni. Vorrei perciò fornire a quanti di voi non la conoscono la mia ricetta della farinata - una vera e propria "pizza" di farina di ceci - così da poter continuare a riempire i nostri panini come una volta. 

Ho apportato una piccola variazione alla ricetta originale: ho aggiunto un cucchiaino scarso di bicarbonato di sodio. La digestione della farinata risulta per me un po' ostica, motivo per cui ho ritenuto opportuno "alleggerirla". Inoltre, nonostante si raccomandi di lasciar riposare l'impasto per mezz'ora prima della cottura, il mio consiglio è quello di aspettate almeno una notte prima di infornare. Ciò sempre per facilitare la digestione: più tempo si lascia l'impasto da parte, più leggera sarà l'effetto finale. 

Ricordo inoltre che la farina di cecinon contiene glutine: ciò la rende adatta al consumo anche da parte dei celiaci

Ingredienti per 4 persone:

Per la farinata:
  • una tazza di farina di ceci;
  • una tazza d'acqua;
  • una tazzina e mezzo d'olio evo;
  • un cucchiaino scarso di bicarbonato;
  • sale;
Per il condimento della farinata
  • un peperone verde;
  • uno scalogno;
  • basilico;
  • olio e sale q.b.;
Per il contorno di melanzane:
  • due melanzane;
  • due spicchi d'aglio;
  • olio e sale q.b.
Per il pesto ai pistacchi:
  • una presa di pistacchi;
  • un mazzetto di basilico; 
  • olio e sale q.b.

Tempo necessario: 40 minuti più una notte per riposare.

Preparazione: 

1. In una terrina unisco la farina di ceci, l'acqua, l'olio, il sale ed il bicarbonato. Mescolo con l'aiuto di una frusta, sino ad ottenere una consistenza piuttosto liquida. Le quantità di acqua ed olio non sono da prendere come "assolute": l'impasto ha la giusta "morbidezza" quando, se mosso con la frusta, "riassorbe" rapidamente le increspature fatte. Lascio riposare in frigorifero il più a lungo possibile: sarebbe auspicabile una notte intera. 

2. L'indomani mattina affetto il peperone, ricavandone dei dadolini molto piccoli.


3. Faccio soffriggere in una padella lo scalogno tagliato a rondelle molto sottili. Raccomando di unire lo scalogno all'olio ancora freddo, e poi di portare a temperatura: questo piccolo trucco consente di ottenere una doratura lenta ed uniforme, senza rischiare di bruciare gli ortaggi. Quando lo scalogno risulta sufficientemente dorato, aggiungo il peperone e salo, proseguendo la cottura per 3 o 4 minuti.



4. Dispongo il sughetto di peperone sul fondo di una teglia con bordo rimovibile (ciò mi aiuterà a "sformare" la mia farinata senza romperla); dopodiché, aggiungo l'impasto di farina di ceci, battendo sul fondo del testo affinché si livelli. Poco prima di infornare, aggiungo alcune foglioline di basilico. 


Il composto di farina di ceci
deve risultare "bolloso": l'aria incorporata è
indice di sufficiente riposo.
5. Inforno per 10 minuti a 150°: ciò aiuterà il bicarbonato a far "crescere" un po' l'impasto. Ovviamente, essendo una preparazione senza lievito, non si "solleverà" più di tanto; alzo quindi la temperatura a 230°, proseguendo la cottura per 25-30 minuti. La veg-frittata sarà pronta nel momento in cui presenterà una crosticina dorata, superando la "prova stecchino": una volta punzecchiata con uno stuzzicadenti, questo dovrà risultare asciutto. 

6. Mentre la farinata è in forno, provvedo alla preparazione del mio contorno di melanzane. Lavo quindi gli ortaggi e li taglio a fette dello spessore di circa un centimetro. 


7. Ungo una padella con un pennello bagnato nell'olio - oppure con un fazzoletto leggermente oliato - e la faccio scaldare sul fuoco. Arrostisco quindi le fettine di melanzane, da entrambi i lati.


8. Faccio marinare le melanzane, dopo averle cotte, in olio evo ed aglio tagliato a scaglie sottilissime. Per agevolare la marinatura, aggiungo il condimento quando sono ancora calde, coprendole con un piatto od un coperchio per mantenere l'umidità. Salo.

9. Ottengo il mio "letto" di "pesto" frullando assieme i pistacchi ed il basilico con un filo d'olio. 

10. Sforno la farinata ed impiatto, disponendo la salsina sul fondo ed aggiungendo le melanzane.


Questa è la doratura auspicabile per la farinata.
Ed ecco pronto un piatto vegano, dal costo assolutamente contenuto e dall'aspetto professionale! Ottimo anche servito come aperitivo o addirittura finger-food, componendo dei bocconcini di melanzane e veg-frittata da fermare con uno stuzzicadenti. 










giovedì 24 luglio 2014

CRUDISTI - Torta raw vegan con pop-corn e fichi neri

L'idea di fare una torta che avesse come base i pop-corn mi è venuta leggendo il blog di Valdo Vaccaro, il quale - anziché disdegnare quello che sembra un cibo-spazzatura da film strappalacrime - ne decanta la bontà. Così mi sono detta: perché non utilizzarli per farne una torta? Ok, i pop-corn sono un prodotto che si ottiene soltanto tramite cottura. Quindi il titolo andrebbe rivisto - giusto un po'. 

Non so se ho peccato di presunzione, ma ritengo che l'abbinamento e la "miscela" dei pop-corn col cibo crudo - e in questo chiedo aiuto ai lettori, sicuramente più informati di me - dovrebbero inibire il processo di leucocitosi: questo è il motivo fondamentale per cui continuo a pensare che quella che sto proponendovi è una torta crudista. La leucocitosi, per chi non lo sapesse, è un aumento spropositato di globuli bianchi, conseguente all'ingestione di alimenti cotti: l'impegno del fisico, coinvolto nella risposta immunitaria, è decisamente poco trascurabile. Sebbene la medicina ufficiale consideri "normale" questo tipo di reazione, è scientificamente provato che la leucocitosi non avviene a seguito dell'ingestione di cibo crudo. Per quanto il tempo sia passato e l'uomo sia evoluto, la natura continua a ricordarci con tanti piccoli segnali - come appunto questo - la nostra vera identità. 

Per evitare di disperdere energie fisiche, senza tuttavia privarsi del piacere di un dolce, ecco quindi la mia ricetta della torta raw vegan con pop-corn e fichi neri. Ottima, anche se effettivamente un po' calorica.

Ingredienti per una torta di media dimensione:

Per la base: 
  • una tazzina di mais essiccato;
  • 4/5 prugne secche;
  • una presa di pistacchi;
  • una presa di mandorle;
  • una presa di uva sultanina;
  • due o tre cucchiai di farina di cocco. 

Per la "crema":
  • due banane;
  • un avocado;
  • 5-6 fichi neri di stagione.
Per la copertura:
  • farina di carruba (in sostituzione, cacao amaro biologico);
  • basilico nero. 

Tempo necessario: 20 minuti + 2 ore in frigorifero.

Preparazione:

1. Ungo una padella con un filo d'olio, dopodiché aggiungo il mais e copro con un coperchio. Accendo la fiamma al minimo, scuotendo più e più volte, affinché tutti i chicchi si trasformino in pop-corn. Scarto i pop-corn non completamente "scoppiati" ed i chicchi rimasti intatti e duri. 

2. Lavoro alla base della mia torta. Una volta che i pop corn si sono raffreddati, li verso in un mixer assieme alle prugne, all'uva sultanina, alle mandorle, ai pistacchi ed alla farina di cocco. Per aiutare le lame nel loro lavoro, aggiungo un filo d'acqua e trito sino ad ottenere un impasto compatto, ma senza per questo omogeneizzare le consistenze e le dimensioni della frutta secca. 

Gli ingredienti nel mixer.
L'"impasto" ottenuto dopo aver frullato.
3. Dispongo il composto ottenuto sulla "base" di un testo, aiutandomi con un cucchiaio per ottenere uno strato uniforme. Vi consiglio - per facilitarvi nella presentazione  e nel taglio - di utilizzare una teglia con bordo rimovibile, in modo da avere un valido sostegno durante l'"assemblaggio" ed il raffreddamento della torta. Ovviamente, però, utilizzate il contenitore che reputate essere più comodo.


4. Passo quindi alla preparazione della mia "crema". Sempre aiutandomi col mixer, frullo assieme le banane, l'avocado ed i fichi neri. Ottengo un composto liscio, morbido e piuttosto liquido. 



5. "Spalmo" la crema di fichi neri sulla base di frutta secca e pop-corn. 


6. Ripongo quindi nel frigo, dove raffreddo per almeno due ore prima di servire. Poco prima di mettere in tavola, spolverizzo con la farina di carruba e decoro con il basilico nero. 

Et voilà! Facile, no?


















martedì 22 luglio 2014

PRIMI PIATTI - Conchiglioni di mais con ripieno di funghi champignon e peperoni

Per quanto io non ami particolarmente le paste ripiene - ritengo difatti che un'alimentazione sana debba trascendere il "primo" e il "secondo" così come li si contempla normalmente - non ho saputo resistere ai conchiglioni di mais comprati oggi da mia nonna. Controllando su Google, ho trovato numerose marche che realizzano questo formato di pasta nella versione gluten free; ammetto di non aver mai preso prima in considerazione la possibilità di cucinare dei buoni, sani, conchiglioni ripieni prima di oggi: per abitudine non sono solita cercare "cibi alternativi" per il mio disturbo - una spiccata antipatia fisica nei confronti del glutine -, ripiegando sul riso e sui formati più comuni. Oggi ho deciso di infrangere queste sciocche "regole" per regalarmi un piatto che non ha niente da invidiare alle preparazioni a base di carne o di grano. Sentitevi, in ogni caso, liberissimi di sostituire la pasta di mais con conchiglie di grano tenero; la stessa non-besciamella di riso può essere utilizzata con le più svariate farine. 

Ecco quindi come preparare i miei conchiglioni di mais ripieni di champignon e peperoni e non-besciamella di riso. Non spaventatevi, poiché la ricetta richiede pochi ingredienti e ben poco sforzo.

Ingredienti per 4 persone: 
  •  5/6 conchiglioni a persona;
  • 300g di funghi champignon;
  • 2 peperoni verdi; 
  • uno scalogno;
  • uno spicchio d'aglio;
  • due bicchieri d'acqua;
  • due/tre cucchiai di farina di riso;
  • un rametto di salvia;
  • olio evo e sale q.b;
  • una manciata di pistacchi (facoltativo, per la guarnizione finale).


Tempo necessario: 30 minuti per la preparazione + 15 minuti in forno

Preparazione: 

1. Mentre l'acqua per la pasta raggiunge il bollore, provvedo a "pulire" i miei funghi. I funghi non vanno lavati, per non rischiare di "ammosciarli": con l'aiuto di un coltellino piuttosto affilato, non bisogna far altro che sollevare ed eliminare la pellicina che riveste il cappello. Con un taglio netto bisogna eliminare, inoltre, le radici dal gambo. 


2. Affetto gli champignon e i due peperoni, avendo l'accortezza di tritare "al coltello" questi ultimi. Desidero difatti mantenere intatta la "carnosità" del fungo - che taglio in dadolini più grandi - facendo del peperone quasi una "spezia" per profumare il sughetto.

Per accelerare la preparazione, posso tagliare il mio peperone a listarelle
in senso orizzontale; dopodiché, posso ricavare dei "cubetti" tagliando le
listarelle appena ottenute longitudinalmente.

3. In una pentola metto a soffriggere la salvia, lo scalogno - "fatto" a rondelle - e lo spicchio d'aglio semplicemente schiacciato col palmo della mano. E' importante, come già evidenziato nelle altre ricette, che l'aggiunta di aglio e scalogno all'olio avvenga a freddo: ciò per scongiurare l'eventualità che gli ortaggi brucino senza cuocere sufficientemente. Una volta dorati, aggiungo al soffritto i funghi ed i peperoni. Salo e copro con un coperchio, lasciando andare per una decina di minuti. Posso aggiungere, se troppo asciutto, un mestolo d'acqua calda.

4. Preparo adesso la mia non-besciamella di riso. La non-besciamella deve il suo nome alla mancanza dei due ingredienti che per eccellenza la costituiscono: il latte e la farina. Il sapore non è certo uguale, ma la consistenza la ricorda in pieno! Prendete nota, poiché la non-besciamella non si limita soltanto a questa ricetta, ma sostituisce appieno la collega non-vegana e non-gluten free in tutte le preparazioni.  La realizzo così: metto sul fuoco un pentolino in cui ho versato i due bicchieri d'acqua. Raggiunto il bollore, aggiungo la farina di riso - in totale tre o quattro cucchiai - avendo cura di versarne poco per volta e di mescolare continuamente con l'aiuto di una frusta. Si può aggiungere farina sino ad ottenere una consistenza molto compatta, nonostante per questa ricetta propongo una non-besciamella piuttosto liquida. Faccio bollire qualche minuto - assaggiando di tanto in tanto per saggiare l'effettiva "cottura": la non-besciamella è pronta quando il sapore di riso non è più predominante - aggiungendo un filo d'olio e pepe a fine preparazione. Qualora avesse fatto dei grumi, posso frullarla con un mixer ad immersione.

5. Cuocio la pasta nell'acqua salata, scolandola 3 o quattro minuti prima della fine della cottura. Dopo aver raffreddato le conchiglie per non scottarmi, le dispongo su di un testo precedentemente "unto" da uno strato di non-besciamella. Aiutandomi con un cucchiaino, riempio ciascuna conchiglia del sughetto di champignon e peperoni; poco prima di infornare, aggiungo un ultima mestolata di non-besciamella ed un giro d'olio.

Le conchiglie disposte su di un "letto" di non-besciamella.

Le conchiglie riempite di champignon e peperoni. 

Le conchiglie ultimate con un ultimo mestolo di non-besciamella ed un
giro d'olio.
6. Inforno per circa 15 minuti, a 180°, con funzione grill. Ad ogni modo, il mio piatto sarà pronto quando la pasta presenterà una crosticina dorata. Poco prima di servire, posso ultimare con una spolverata di pepe nero ed i pistacchi ridotti in granella.

Ed ecco pronto il nostro piatto! Una pasta gluten free ripiena in tempo record, senza derivati animali, dal gusto ottimo. 

Un ultimo consiglio: il soffritto di champignon e peperoni, se avanzato, è un fantastico condimento per risotti o addirittura un contorno a sé stante. Si presta decisamente a numerose preparazioni, che magari indagheremo in un prossimo post! 





lunedì 21 luglio 2014

PANE E PIZZA - Pizza di riso ai fichi neri

Stamattina mia madre è tornata in casa con una manciata di fichi neri, appena colti dall'albero. Erano troppo invitanti per non farne una ricetta: l'abbinamento alla pizza è stata la prima ispirazione. Credo provenga dalla tradizione romana, e che spesso nel "panino" venga aggiunta anche della ricotta. Questo è, ad ogni modo, un blog che propone ricette vegan e senza glutine: così è nata l'idea di aggiungere i fichi direttamente all'impasto - un impasto a base di farina di riso integrale - per ottenere una pizza morbida, adatta sia come antipasto che come aperitivo con gli amici. 

Per questo impasto ho utilizzato del lievito di birra: sentitevi però liberi di utilizzare tipologie di lievito più sane. 

Ingredienti per 4 persone: 

  • 400g di farina di riso integrale;
  • 4g circa di lievito di birra in polvere (o mezzo panetto di lievito di birra fresco);
  • 7-8 fichi neri, ben maturi e molto dolci;
  • un bicchiere d'acqua tiepida;
  • olio e sale q.b.;
  • due cucchiaini di zucchero integrale;
  • una presa di sale grosso; 
  • un rametto di rosmarino.

Tempo necessario: 20 minuti per impastare + 3 ore di lievitazione. 

Preparazione:

1. Comincio disponendo la farina di riso "a fontanella" in una bacinella. Ad essa aggiungo il sale, l'olio, il pizzico di zucchero - aiuta la lievitazione - e l'acqua tiepida. Il lievito di birra in polvere - che non contiene glutine, nonostante il nome poco rassicurante - si aggiunge normalmente alla fine e non necessita di essere sciolto in acqua. L'impasto che voglio ottenere ha una consistenza piuttosto morbida,  molto distante da quella della pasta.

2. Prendo due dei miei bellissimi fichi e li taglio in fettine sottili. Verso la polpa così ottenuta - non serve spellarli, se sono biologici - direttamente nell'impasto, e lavoro un po' con le mani. I fichi renderanno l'impasto ancora più morbido, ma non mi spavento. Amalgamo il più omogeneamente possibile, dopodiché copro con un canovaccio umido e lascio lievitare per due ore e mezzo circa. 

L'impasto non deve avere un aspetto regolare. Lo "segno" con una croce,
in modo da aiutare la lievitazione. 
L'impasto coperto da un canovaccio umido.
3. Al termine della prima lievitazione - quando l'impasto sarà aumentato di volume di circa due terzi - stendo l'impasto sulla teglia che utilizzerò per la cottura in forno. Taglio a spicchi i fichi rimasti, e li dispongo sulla pizza con la buccia rivolta verso l'alto, in modo che la polpa non bruci. Ungo la pizza con dell'olio d'oliva, aggiungo un pizzico di sale grosso, una spolverata di zucchero integrale - in modo che caramelli nel forno - e il rosmarino. Lascio lievitare un'ultima mezz'ora.


4. Inforno a 180° per mezz'ora, proseguendo eventualmente la cottura sino a notare la formazione di una crosticina dorata.

E la mia pizza di riso ai fichi neri è pronta da mangiare! Consiglio di servire tiepida, se possibile: il calore aiuta la percezione del dolce della frutta a contrasto con la salatura dell'impasto.

Che ne pensate? Buon appetito!








domenica 20 luglio 2014

CRUDISTI - Tartare vegan con pomodoro ed avocado

Ecco un'idea carina per un aperitivo o per un secondo chic: una tartare vegan. 

La tartare nasce originariamente come ricetta a base di carne o pesce, serviti crudi e con taglio "al coltello" per evitare l'"omogeneizzazione" derivante dalla macinatura. Partendo spunto da questi semplici assunti - e volendo proporre una ricetta che escluda completamente alimenti di originale animale - eccomi pronta ad illustrarvi la mia versione vegan della tartare. L'idea è così semplice - e allo stesso tempo così d'impatto - che non vedo l'ora di aggiungere nuove versioni: sentitevi liberi voi stessi di sperimentare e stupire i vostri ospiti!

Ingredienti per quattro persone:
  • tre pomodori ben maturi;
  • un avocado; 
  • un peperone rosso;
  • uno scalogno;
  • mezzo spicchio d'aglio; 
  • un consistente ciuffo di basilico;
  • un consistente ciuffo di menta fresca;
  • origano secco;
  • il succo di un limone;
  • olio evo e sale q.b.

Tempo necessario: 15 minuti. 

Preparazione:

1. Prima di tutto taglio lo scalogno in fettine sottilissime. Per smorzarne un po' il sapore "violento", lo bagno con qualche goccia di succo di limone e lo lascio marinare per il tempo necessario ad affettare gli altri ingredienti.

2. Taglio il pomodoro, il peperone, l'avocado e l'aglio in dadolini piccolissimi. Più piccoli sono i dadolini - pur restando ben compatti, senza diventare purea - più il risultato finale sarà appetitoso. Lavoro con la "punta del coltello", con gesti rapidi e secchi. 


3. Sempre col coltello - o con la mezzaluna, se preferite - trito quanto più finemente possibile gli odori. Unisco gli ingredienti all'interno di una bacinella e salo (posso evitare quest'ultima azione, se ho utilizzato verdure fresche, biologiche e dal sapore intenso). Mescolo bene il tutto, aggiungendo - a mio personale gusto - qualche goccia di succo di limone.


Ed ecco pronta la nostra tartare! Velocissima, ottima ed esteticamente divertentissima!

Consiglio di servire abbastanza fresca, e di aggiungere l'olio soltanto alla fine se il vostro intento è quello di dare una forma all'impasto con l'aiuto di un coppapasta. Ungere eccessivamente il composto non aiuterebbe gli ingredienti a "legare" e a mantenere l'aspetto desiderato. 


Spero la ricetta vi sia piaciuta! Fatemi sapere. 

Buon appetito!

sabato 19 luglio 2014

PRIMI PIATTI - Tortelli di riso ripieni di ragù di melanzana

Eccomi di nuovo qui, con un piatto come sempre senza glutine e vegano. Avevo in mente di fare una semplice pasta alla Norma; ma avendo molto tempo a disposizione e volendovi proporre spunti interessanti, ho deciso di dedicarmi a questi tortelli ripieni di ragù di melanzana. L'idea creativa è, secondo me, porre il condimento all'interno della pasta, così da mantecarla in "purezza" con salvia, margarina e acqua di cottura. Il risultato è quello di un piatto ben legato, dai sapori e dalle consistenze sfiziose e ben distinte. 

Volendo proporre una cucina senza glutine, per questa preparazione ho utilizzato della farina integrale di riso. Essa può essere sostituita con farina del vostro cereale preferito. 

Ingredienti per quattro persone:

Per l'impasto: 
  • 300g di farina integrale di riso;
  • un bicchiere d'acqua tiepida;
  • un giro d'olio;
  • un pizzico di sale.
Per il ripieno:
  • una melanzana piuttosto piccola;
  • una carota;
  • uno scalogno;
  • un mazzetto di prezzemolo;
  • un pomodoro ben maturo;
  • mezzo bicchiere di vino bianco;
  • salvia;
  • noce moscata;
  • chiodi di garofano;
  • sale e olio evo q.b.
Per il condimento (da variare a vostro piacimento):
  • una noce di margarina;
  • salvia.

Tempo necessario: 1 ora e mezzo circa.

Preparazione:

1. Comincio preparando il mio ragù (assolutamente vegan, sia ben chiaro!) di melanzana. Taglio la melanzana in dadolini sottili, il più piccoli ed uniformi possibili. Preferisco lavorare a punta di coltello piuttosto che frullare, poiché ho piacere che il mio ragù abbia più consistenze. 


2. Sbuccio la carota, dopodiché la unisco allo scalogno ed al prezzemolo in un mixer. Aiutando le lame con un giro d'olio, frullo sino ad ottenere un composto omogeneo. 


3. In una padella metto a soffriggere il battuto di carota, cipolla e prezzemolo. Quando è sufficientemente dorato unisco i dadolini di melanzane; lascio cuocere un paio di minuti, dopodiché sfumo con il bicchiere di vino bianco. Aggiungo in ultimo il pomodoro - debitamente sbucciato e tagliato -, una grattata di noce moscata, i chiodi di garofano ed il sale. Lascio sobbollire sino a completo assorbimento dei liquidi: un quarto d'ora, circa.



4. Mentre il ragù si appronta, mi accingo a fare la pasta. Unisco alla farina l'acqua, un po' per volta: la giusta quantità dipende difatti dall'umidità dell'ambiente in cui lavorate, e dalla tipologia di farina in generale. Per cui lavoro gradualmente. Unisco un paio di cucchiai d'olio e il sale; lavoro sino ad ottenere un impasto omogeneo. 


5. La preparazione dei miei tortelli si compone di poche, semplici fasi. Innanzitutto taglio l'impasto in più "panetti", che provvederò a "stendere" in sfoglie il più sottili possibili. Ricavo - con l'ausilio di un coppapasta o un bicchiere - delle circonferenze; pongo al centro di ognuna un cucchiaino di ragù. Chiudo quindi i lembi di ciascun disco, premendo bene i bordi con una forchetta: ottengo così un raviolo. Per trasformare il raviolo in tortello, non mi resta che prendere le "punte" della mezzaluna e ripiegarle verso l'interno, su sé stesse. 

Pongo in ciascun disco di pasta un cucchiaino di ragù.
Piego il disco a metà, sigillandone i bordi con una forchetta: ottengo così
un raviolo a mezzaluna.
Per ultimare il mio tortello, prendo le "estremità" della mezzaluna e le ripiego
verso il basso, premendole bene l'una sull'altra.

5. Cuocio i tortelli in abbondante acqua salata. Nell'acqua aggiungo un paio di cucchiai d'olio, affinché la pasta non si incolli. Scolo poco prima della fine della cottura (essa dipende dallo spessore della sfoglia: in genere, si aggira attorno ai 4-6 minuti) e "risotto" in una padella con salvia e margarina. Risottare la pasta è semplice: l'operazione consiste nello scolarla poco prima della fine della cottura e nel saltarla nel condimento, aggiungendo mano a mano l'acqua in cui ha bollito. La fiamma viva porterà l'acqua in parte ad essere assorbita, ed in parte ad evaporare: a seconda del tempo di cottura necessario, si possono aggiungere nuove mestolate di volta in volta. 



Spero la ricetta vi sia piaciuta! Buon appetito. 








venerdì 18 luglio 2014

CONTORNI - Cipolle ripiene con cottura in agrodolce

Sono consapevole del fatto che questo post riceverà poche visualizzazioni. Le cipolle hanno ben poco di invitante, per i più, e l'idea di ritrovarsene una intera, per contorno, può non piacere a tutti. Ad ogni modo, vi rassicuro: la cottura che propongo - stufate nel forno, bagnate di vino - è in grado di neutralizzare quanto di sgradevole c'è nella cipolla, trasformandola in un guscio morbido e dolciastro. 
Ovviamente è una ricetta vegan e gluten-free.

Ingredienti per 4 persone:
  • quattro cipolle bianche, piuttosto grandi;
  • una piccola carota;
  • una zucchina; 
  • un peperone (di tipo "friggitello");
  • un paio di pomodorini;
  • un ciuffo di salvia;
  • un bicchiere di vino bianco;
  • zucchero di canna integrale;
  • olio evo e sale q.b.

Tempo necessario: 25 minuti per la preparazione + 40 minuti per la cottura

Preparazione:

1. Per prima cosa, taglio la calotta delle cipolle. Aiutandomi con un cucchiaino - o con uno spelucchino, a seconda delle vostre capacità - svuoto le cipolle degli strati interni. Più riesco a "scavare" - ovviamente senza rompere l'involucro esterno - meno tempo durerà la cottura in forno. 



2. Taglio la zucchina, la carota, il friggitello in dadolini minuti.


3. In una padella faccio imbiondire la polpa della cipolla. Aggiungo le verdure in ordine di "cottura" - da quella che impiega più tempo, la carota, a quella che impiega meno tempo, la zucchina - e sfumo con del vino bianco. Aggiungo il sale e lo zucchero, regolandoli secondo il mio gusto personale, dopodiché lascio soffriggere per circa quindici minuti. 


4. Quando la cottura del ripieno è ultimata, "farcisco" le mie cipolle aiutandomi con un cucchiaio. Faccio attenzione affinché in ciascuna coli la giusta quantità di liquido, dopodiché verso dell'acqua salata mista a del vino alla teglia che le contiene, sino ad arrivare ad un terzo della loro altezza. Inforno a 200°, senza ventilazione, per un tempo variabile tra la mezz'ora e i cinquanta minuti: dipende da quanto sono riuscita a svuotare le mie cipolle. Ad ogni modo, non sfornerò prima che l'acqua sia completamente evaporata. Posso coprire ciascuna cipolla di zucchero integrale, affinché caramelli. 


Ed eccole pronte! Vi invito a provarle, poiché al di là dell'aspetto esse sono davvero buone e delicate. Si preparano con poco - ebbene sì, anche questa appartiene alla schiera delle ricette svuota-frigo - e il loro "tasso di riuscita" è prossimo al 100%.

Buon appetito!